Cima Copy,
2021 metri sopra il livello
del Mar Keting.

Una montagna di parole sgorga dalla sorgente della lingua. Fresche, non riscaldate nella minestra dei linguaggi. Pulite, non dopate dal marketing scientifico. Stampate sulle montuose escursioni dei libri, non sui piatti rotocalchi dei manuali. Più le scrivi e più salirai verso la Cima Copy, a meno che tu non voglia scendere sulla superficialità del MarKeting. È questa la scelta che devi fare, più o meno.

Più storie, meno storytelling. Perché se la lettura di un manuale di storytelling non ci resta dentro è perché i manuali di storytelling – purtroppo – non li scrive Andrea Lucchetta.

Più Andrea Lucchetta, meno storyteller. Perché di storyteller sulla cresta dell'onda sono piene le cronache digitali nei social. Le telecronache sulla cresta di Andrea Lucchetta schiacciano lo storyteller sotto il vuoto.

Più lingua, meno linguaggi. Perché di minestre riscaldate dai linguaggi sono piene le mense aziendali rifornite dal catering del marketing. Il copywriting invece porta in azienda la scrittura espressa dalla lingua. Lei di gusti di parole se ne intende.

Più libri, meno manuali. Perché i manuali uccidono i libri. E i libri tengono in vita i bambini. Se la proprietà transita è un infanticidio di massa.

Più Piccolo Principe, meno Community Manager. Perché 200 milioni di copie vendute nel mondo fanno di quel libro il direttore della più grande comunità di lettori. Lettori, non seguitori. Libro, non manuale.

Più persone, meno personal branding. Perché fare di te stesso un brand farà di te una persona in meno sulla Terra e un barcode in più sullo scaffale del supermercato. La tua anima potrebbe rimanere biodegradata.

Più rock musicali, meno rockstar digitali. Perché trovarsi come le star a bere del whisky al Roxy bar potrebbe rimanere solo una canzone. Ma ascoltare le rockstar digitali che sul palco incantano la platea dei festival con le loro prestidigitazioni potrebbe rivelarsi una sonora illusione. Mick Jagger potrebbe rimanere disgustato.

Più lavagne, meno aziende. Perché una volta la lettera i in classe era rappresentata dall’immagine dell’imbuto. Così, la maestra ci spiegava le 21 lettere dell’alfabeto. Oggi invece la i è rappresentata dall’implementazione dei processi. Così, il guru ci introduce all’abbiccì dell’era digitale.

Più parole sveglie sulla pagina, meno parole spaparanzate sul divano. Perché una rondine di primo mattino non fa primavera. Ma un cinguettio di qualsiasi specie la annuncia. Una parola pigra, nella sua sedentaria fatica, non fa scrittura. Ma allenarsi a scegliere parole già in piedi la rimette in forma.

Più narrazione, meno autocelebrazione. Perché la narrazione fa lo stesso lavoro della mamma: crea stati interessanti e dà l'esempio. L’autocelebrazione invece fa lo stesso lavoro dell’anticoncezionale: sopprime la fecondazione della parola e ne impedisce il passaggio di genere.

Più mucche allevate, meno mucche violate. Perché dare una mano di viola a una mucca è manomettere la realtà. La tavolozza del marketing lo mette sempre nel piano, ma è sul piano del tavolo che un’azienda alleva la sua scrittura, munge le parole e si differenzia.

Più ospitalità, meno esclusività. Perché 37 stanze accoglienti con vista sulla chiarezza della lingua fanno scrittura. Un piano marketing con aria condizionata dal linguaggio focalizzato sul target e senza scale antincendio non fanno soggiorno nel copywriting. La scrittura che serve le parole, e non è serva delle parole.

Più maestri Antonio La Cava, meno Professori Philip Kotler. Perché il primo porta con la sua Ape la Letteratura ∞.∞ ai bambini raccolti come uno sciame attorno alla sua libreria ambulante. Il secondo porta con il Boing 747 il Marketing 3.0 agli adulti riuniti come soldati in fila indiana davanti al suo libro.

Più immaginazione, meno innovazione. Perché l’innovazione tecnologica potrà anche un giorno portare l’uomo sul pianeta Marte, ma sarà sempre l’immaginazione dell’uomo ad arrivarci prima dell’uomo. Non c’è nulla di più extraterrestre sulla superficie del pianeta Terra.

Più sottrazioni, meno addizioni.

Andrea Ingrosso

Copywriter – Autore di scrittura per le aziende.

© 2021 Mamy

DOLCE ATTESA.

La prima stesura la scrivi per te. La seconda o la terza per il lettore. Perché riscrivere quello che hai già scritto trasforma quello che all’inizio era solo alla tua portata in qualcosa alla portata di tutti. Solo lì dovrai portare il lettore: nella tua ultima riscrittura. Quella che ha superato il tagliando per la pubblicazione. È l’argomento della lezione 9 del corso Anatomia della scrittura. Scrivimi a questo indirizzo pancione@mamyadv.com o chiamami a questo numero 338 5322126. Sarà un piacere per me presentarti le 10 lezioni.