Ciak, si racconta.

Una persona che perde la capacità di narrare perde la sua identità. La perde anche un’azienda se non sa narrare la sua storia passata, raccontare il suo presente di ogni giorno e mettere sulla pagina scritta che cosa immagina per il suo futuro. Potrà anche avere una brand identity nel mercato, ma non ha un’identità nella società. Perché non è narrazione raccontare di quanto sono eccellenti i prodotti e performanti i servizi. Quella è una brochure, non una storia. E di fronte a due o più brochure le persone non percepiscono la differenza, tra un’azienda e un’azienda, tra un professionista e un professionista. Ci deve mettere la narrazione. Che cosa se ne fa un’azienda della brand identity se non sa raccontare una storia? La sua storia.

La narrazione è più importante della comunicazione. Lo è non perché la narrazione sia superiore alla comunicazione. È più importante perché la comunicazione si occupa dell’ego di un’azienda, la narrazione invece si occupa dei fatti di un’azienda. E tra l’ego e i fatti, sono i fatti che dicono come stanno le cose, che poi è quello che vogliono conoscere le persone.

Quello che Ciak, si racconta lascerà ai partecipanti del corso di narrazione è la capacità di scegliere i fatti di una storia, come un regista li sceglie per il suo film. Ogni lezione lascerà ai partecipanti la certezza che è il montaggio dei fatti a fare di una storia un racconto, come il montaggio delle scene lo è per un film. Lascerà a ognuno di loro la convinzione che dentro un’azienda c’è un sacco di storie da raccontare e che là fuori un sacco di persone aspetta che qualcuno a loro le racconti.

Il corso di narrazione Ciak, si racconta non è un corso generalista. È disegnato su misura dei partecipanti. Perché – soprattutto nella seconda parte del corso – faremo l’analisi narrativa dei 4 racconti scritti dai partecipanti. Così, potremo capire che cosa funziona e non funziona nella loro capacità di scrivere storie che provengono dalla realtà e dall’immaginazione.