Alan Turing,
il colloquio di lavoro
più importante della Storia.

Stai prestando attenzione? Se non ascolti ti sfuggiranno delle cose, cose importanti perché accadute all’Uomo, non a un solo uomo. Sbagli se pensi di avere il controllo di quello che sta per accadere, solo perché tu sei seduto lì dove sei è e io sono seduto qui dove sono. È la storia ad avere il controllo e per questo ho bisogno che tu ti assuma un impegno. Ascolterai con attenzione e senza giudicare, se non quando sarà finita. Puoi lasciare la lettura, ma se scegli di restare, ricordati che la responsabilità di quello che accadrà da questo momento in poi non è mia, né tua. È della storia: prestale attenzione.

C’era il più malefico essere a due gambe a 600 miglia da Londra. Voleva soffocare l’Europa nella tirannia, ponendo al resto del mondo il più difficile problema mai affrontato da un essere umano. Nell’ufficio del comandante inglese Alastair Denniston c’era il migliore dei matematici al mondo. Che fosse sua madre a sostenerlo potrebbe sembrarti poco credibile, ma tu vai fino in fondo alla storia e ti ricrederai, restando per qualche istante pure incredulo, nonostante Alan Turing non sembri avere la competenza necessaria per ottenere il posto per cui quel giorno del 1939 si candidava. A un certo punto, fu vicino a stabilire il record del colloquio di lavoro più veloce nella Storia dell’esercito britannico. Eppure, conoscere la lingua tedesca poteva non essere sufficiente per comprendere i segnali radio che qualsiasi studente con un apparecchio da radioamatore poteva intercettare. Poteva essere necessario conoscere dell’altro.

Quelli che poi si sarebbero tradotti in attacchi a sorpresa, in missioni di bombardamento e in assalti degli U-Boat erano segnali criptati. A produrli c’era il più incredibile strumento di criptazione mai concepito dall’uomo: i dettagli di un’operazione militare passavano lì dentro e ne uscivano incomprensibili. Trafugata ai tedeschi dai servizi di spionaggio polacchi in missione a Berlino, l’esemplare di Enigma in mano agli inglesi era una normale macchina da scrivere a due tastiere, dalle potenzialità insondabili. Nel 1940 era la morte in persona. Ogni giorno a mezzanotte in punto i tedeschi cambiavano le sue impostazioni per produrre 159 milioni di milioni di milioni di codici. Gli ausiliari della marina inglese avrebbero dovuto effettuare controlli che richiedevano 20 milioni di anni per impedire un attacco imminente. 20 milioni di anni, in 20 minuti. Se ci fossero riusciti, la Seconda Guerra Mondiale non sarebbe stata così lunga come invece si prospettava. Perché i soldati al fronte morivano a ogni istante e Alan Turing non aveva molto tempo per impostare una macchina che lavorasse al posto dei 10 ausiliari e risolvesse il problema.

Sai perché all’uomo piace risolvere i problemi? Perché si sente appagato dai riconoscimenti che riceve. E allora, avrebbero potuto farlo sì a ogni costo, il costo delle vite che avrebbero salvato a ogni istante, ma non potevano farlo a ogni prezzo: il prezzo che poteva avere perdere la guerra. Tra il sentimento e la logica doveva vincere quest’ultima. Che cosa avrebbero pensato i tedeschi se gli inglesi avessero iniziato a colpire gli U-Boat? Avrebbero capito che il governo britannico era riuscito a decifrare i messaggi in codice e in pochi giorni avrebbero cambiato le impostazioni di Enigma. Due anni di lavoro sarebbero andati in fumo. Il loro compito era vincere la guerra, non salvare gli uomini dei convogli che quel dispositivo elettromeccanico indicava ai tedeschi come obiettivi da colpire. Era progettare una macchina che decifrasse ogni messaggio di Enigma, ogni giorno, all’istante, e non farlo sapere a nessuno perché tutto sarebbe finito dentro Ultra, il nome in codice del più grande archivio di informazioni militari della Storia.

Era come poggiare l’orecchio all’interfono di Hitler. Una sera Alan Turing poggiò il suo alla voce di Helen Stewart e trovò il modo di riempire quell’archivio. Entrambi si trovavano in un locale in compagnia di Joan Clarke e Hugh Alexander. Il tema in discussione era la regola che vieta a uomini e donne di lavorare fianco a fianco, pena il pericolo di scatenare un principio di seduzione. Hugh era sicuro che se avesse lavorato al fianco di una donna tutto il giorno avrebbe potuto apprezzare il suo intelletto e le sue capacità, mantenendo il necessario distacco professionale. Come ausiliaria del governo britannico, Helen era testimone del contrario.

Ogni giorno intercettava i messaggi che arrivavano da una torre-radio tedesca. C'era una controparte al di là dell’etere che batteva sui tasti i messaggi, ma per Helen era come se lavorasse al suo fianco e alla fine, in quella relazione a distanza, finì per innamorarsene. Ogni suo tocco era così intimo che le sembrava di conoscerlo bene, fino al punto di avere la certezza, purtroppo, che avesse una fidanzata: tutti i suoi messaggi iniziavano con le lettere C-I-L-L-Y. Per Turing invece i tedeschi avrebbero dovuto avere istruzioni di usare 5 lettere in modo casuale all'inizio dei messaggi, e non combinarle apposta perché sembrassero il nome di una ragazza. Fu quell’indizio a indirizzare le operazioni di ricerca di The Bombe.

La macchina costruita da Turing non avrebbe più dovuto cercare in tutte le impostazioni, ma solo nelle parole ripetute del messaggio. Ogni giorno alle 6.00 i tedeschi inviavano un bollettino meteorologico: le previsioni cambiavano come le parole per descriverle, ma quelle che non cambiavano mai erano poste all’inizio e alla fine: «Heil Hitler». Era l’unico tedesco che bisognava conoscere di quella lingua per sconfiggere il nazismo. «Heil Hitler».

Così, grazie all’intuito di Alan Turing, da quella sera solo 4 persone al mondo avrebbero conosciuto la posizione di ogni nave tedesca sull’Atlantico ed erano tutte lì, a lavorare al suo fianco, nella località segreta di Bletchley Park, a nord-ovest di Londra. Ma se all’inizio poteva sembrare impossibile risolvere l’enigma, ora che ne avevano scoperto i meccanismi che rivelavano i possibili attacchi dei nazisti appariva impossibile mantenerne il segreto, sia verso il popolo in fuga sotto i bombardamenti, sia verso i massimi livelli del governo in attesa di risultati dal lavoro di Turing.

Per tenerli all’oscuro non sarebbe bastato il migliore matematico in circolazione nella Gran Bretagna: ci voleva un esperto di complotti, qualcuno capace di sceneggiare le menzogne da dire agli altri, una credibile fonte alternativa per tutte le informazioni che avrebbero usato. Ci voleva una falsa spiegazione per dire che quei messaggi in codice che ogni giorno intercettavano e traducevano in informazioni utili a capire gli obiettivi militari dei nazisti, non avevano nulla a che fare con Enigma. Fu Stewart Menzies, capo del servizio di spionaggio britannico, a mettere in piedi con la complicità di Turing quella storia nella Storia da raccontare ai tedeschi, ma anche agli Alleati, per mantenere la segretezza dell’operazione per oltre 50 anni.

U

na pratica familiare la segretezza per Alan Turing, costretto a tenere nascosta la sua omosessualità, un reato per la legge britannica, fino a quando nel 1952 la polizia, nel corso di un’indagine, lo costrinse a confessare. Fu condannato a 2 anni di carcere o alla castrazione chimica. Lui scelse la seconda e fu la sua condanna a morte: l’umiliazione e la depressione legate alla terapia ormonale lo portarono 2 anni dopo a togliersi la vita. La grazia postuma concessa nel 2013 dalla Regina Elisabetta in qualche modo gliela restituì, non solo per avere salvato 14 milioni di persone con la decrittazione del codice Enigma, ma anche per le successive scoperte scientifiche e invenzioni informatiche. Dopo la sua scomparsa, il lavoro che aveva portato avanti fino agli ultimi giorni di vita avrebbe ispirato un intero campo di ricerca che negli anni ’50 chiamavano La macchina di Turing, e che oggi noi chiamiamo computer.

Andrea Ingrosso

Copywriter – Autore di scrittura per le aziende.

© 2022 Mamy

DOLCE ATTESA.

Leggere un classico della narrazione è sempre un piacere. Ma riscrivere quel racconto secondo il proprio punto di vista narrativo è un piacere doppio. Si smontano i fatti dall’ordine cronologico della storia e si rimontano le scene secondo il proprio gusto cinematografico. È l’argomento della lezione 5 del corso di narrazione Ciak, si racconta. Scrivimi a questo indirizzo pancione@mamyadv.com o chiamami a questo numero 338 5322126. Sarà un piacere per me presentarti le 10 lezioni.