B

Background.

È quello che ti trascini dietro su due ruote e con la necessaria inclinazione tra una certa dose di superficialità e un’incerta aria di autoreferenzialità. Una volta invece il background stava al tuo fianco in tutta la sua verticale autorevolezza, perché con presa salda lo tenevi in mano. A quei tempi il bagaglio era carico di sapere grazie alle letture dei libri che facevi. Così, il bagaglio si accollava in modo legittimo il peso dell’aggettivo culturale. Oggi, invece un grande deposito accoglie i bagagli lasciati dai divulgatori professionali. Manuali freschi di stampa carichi di background digitale che si accollano in modo illegittimo il peso del sostantivo libro. È così che i manuali uccidono i libri, ma sono i libri a tenere in vita i bambini. Se la proprietà transita è un infanticidio di massa. Invece, un fiume molto lungo transita sotto i ponti degli adulti. È il fiume che collega l'altitudine della montagna alla moltitudine del mare. È questa la base di tutti i tuoi prossimi giorni per raggiungere l'altezza di ognuno dei tuoi prossimi anni. E allora, segui la fila di libri che il fiume ti porta da ogni montagna, e non la pila di manuali da lasciare lì, sul piano del marketing.

Bacio.

Che abbinamento aderente. Labbra su labbra pelle su pelle lingua su lingua. Il bacio, che abbinamento famelico. La tua fame esplora la sua fame, il tuo boccone freme nella sua morsa. La tua voglia incontenibile dentro la sua voglia senza fine. Ti stringe, ti lappa, ti struscia. E nello stesso tempo tu lo stringi, lo lappi, lo strusci. Che abbinamento comunicante. Una goccia di colla tra due vasi abbracciati che traboccano l’uno nell’altra. Il bacio, che abbinamento dissetante. La tua scivolosa succulenza: acquolina di sorgente infinita. La sua appiccicosa dolcezza si scioglie, mescolata dal ritmo. Ti cerca, ti arreda, ti abita. E nello stesso tempo tu lo cerchi, lo arredi, lo abiti. Il bacio, che abbinamento atletico. Il bacio è nuove notizie dalla frontiera dell’amore, che corrono verso l’entroterra del cuore.

Botanica.

All'inizio si sparge il seme di un'illusione cieca su un terreno blindato da una certezza viavia incrollabile. L'arbusto della Dovuta Diffidenza si piega sotto un ventaglio di seducenti garanzie. Al suo posto cresce l'albero del Nostro Personale Destino. Ma più il tempo passa tra i Sentimenti di Prima Mano, più trova spazio il Senno di Poi Finisce. E così, più ci si avventura nell'entroterra, più si schiude l'aiuola dell'Evidenza dei Fatti. Se tenta di risorgere anche solo un Filo d'erba di Speranza, il vento di Scirocco lo abbatte come un cecchino. Dal fondo dello stagno, dove le Superficiali Convinzioni sono affondate, si stacca la Verità Terrena e viene a galla. È forse per questo che, nonostante le Celesti Attrattive del posto, le uniche tracce visibili portano tutte all'uscita. Come se da lì – tutto sommato – si potesse solo andare via, verso un'indifferenza irreversibile.

L'addizionario.

Tra tante parole, una parola ogni tanto.

DOLCE ATTESA.

Ci sono due tipi di parole: quelle a portata di mano e quelle che ti portano dal lettore. Le prime sono scelte a vanvera, le seconde hanno superato i test nel circuito della frase. È la differenza tra digitare e scrivere, tra lasciare un’impronta sulla tastiera e lasciare un segno nel lettore. È uno degli argomenti della lezione 2 del corso Anatomia della scrittura. Scrivimi a questo indirizzo pancione@mamyadv.com o chiamami a questo numero 338 5322126. Sarà un piacere per me presentarti le 10 lezioni.