E

Elezioni.

Scelta compiuta con una croce e non con un click. Ma solo per i paesi che ancora non hanno spinto la digitalizzazione fino al luogo più segreto della Terra dopo il confessionale e la camera da letto. Nel posto più precario del mondo – la cabina elettorale – il cittadino esprime il suo voto per mandare qualcuno nel posto più solido del mondo: il seggio. I mezzi per arrivarci sono infiniti: si chiamano sistemi elettorali. Ma il fine che attira qualcuno a candidarsi è sempre quello: i privilegi del potere, più che il potere. La democrazia dà la possibilità all’elettore di scegliere il candidato a sua immagine e somiglianza. Sull’immagine siamo tutti d’accordo: le campagne elettorali servono a costruirla con fotomontaggi che senza i photoshopping di oggi sarebbero i fotoromanzi di ieri. Sulla somiglianza invece i risultati lasciano il tempo che trovano: per questo poi ci ritroviamo in Parlamento con l’assenteismo tra i banchi e il giorno delle elezioni con l’astensionismo nei seggi. Sono fumogene quando sono Vaticane, senza soluzioni di continuità – e di governo – quando sono italiane, in bilico quando sono americane.

L'addizionario.

Tra tante parole, una parola ogni tanto.

DOLCE ATTESA.

La scrittura è la causa di un pensiero, la conseguenza è la scelta delle parole. Il pensiero trapela attraverso la parola, ma per farlo deve avere lo stesso calibro. Definire efficace qualcosa è un pessimo esempio di scelta e un pensiero non calibrato. Quindi, è necessario partire dalle conseguenze per correggere la causa. Cambiato il vocabolario, cambierà anche la scrittura. È uno degli argomenti della lezione 1 del corso Anatomia della scrittura. Scrivimi a questo indirizzo pancione@mamyadv.com o chiamami a questo numero 338 5322126. Sarà un piacere per me presentarti le 10 lezioni.